Monti Rufi

Monte Macchia e monte Costasole.
Alle porte di Roma, sulla bassa e breve catena dei monti Rufi, tra i Simbruni e i Prenestini, sopra la valle dell'Aniene e quasi costantemente in mezzo a bassa boscaglia; alla scoperta del territorio per aggiungere tasselli al complesso insieme delle catene montuose del Lazio.


Partendo dal paese di Saracinesco con un’escursione di una mattinata si va alla scoperta dei Monti Ruffi, un raccolto complesso preappeninico di cime non molto elevate che si affacciano sull’ampia Valle del fiume Aniene. La passeggiata proposta descrive un anello dapprima lungo la dorsale dove si susseguono le “massime” elevazioni per poi rientrare all’abitato attraversando un gradevole altopiano. Si lascia l’auto nel parcheggio al termine del borgo e ci si avvia verso la brecciata che si inoltra nella Valle le Prata che si lascia quasi subito per prendere il sentiero n.569 indicato da un segnale (anello di Monte Macchia); la traccia si inerpica sui ripidi declivi a ridosso del borgo ed in breve si raggiunge un vasto rimboschimento di conifere che si attraversa prendendo gradatamente quota sul versante ovest del Monte Macchia. Guidati da qualche segnavia si esce dal bosco ormai in prossimità della cima che si raggiunge per qualche radura fino a toccare la croce di vetta da cui si apre un bell’affaccio sulla sottostante vallata del fiume Aniene e verso i Simbruini. Volgendo lo sguardo verso sud si intuisce il percorso lungo la dorsale che si dovrà seguire per raggiungere il Costasole, massima elevazione dei Monti Ruffi e meta dell’escursione. Lasciata la cima del Monte Macchia si seguono ancora per un pò i segnavia e perdendo quota si raggiunge una prima sella da cui si procederà a vista, il sentiero 569 devia infatti nettamente verso nord in direzione del paese per andare a chiudere appunto l’anello turistico di Monte Macchia. Il cammino rimane abbastanza intuitivo in un’alternanza di radure e boschi anche se capita di discostarsi dalla linea della dorsale non molto marcata ritrovandosi a volte immersi tra cespugli intricati di rovi lungo tratti selvaggi e sicuramente non molto frequentati. Si superano una dopo l’altra alcune elevazioni, dapprima il poco marcato Monte Ruffo che offre comunque dei panorami e poi altre senza nome rimanendo quasi sempre immersi nella boscaglia; superato un’ultima quota si scende ad un’ampia sella, Forca Travella, dove si intercetta il sentiero n.563 da Saracinesco che prenderemo per la via del ritorno. Da questo punto riprendono i segnavia che conducono sino alla base del Costasole e poi con salita un poco più accentuata se ne attraversa il boscoso versante settentrionale per arrivare ad una radura poco sotto alla cima da cui l’orizzonte si apre nuovamente sulla Valle dell’Aniene; è questo l’ultimo punto da cui la vista può spaziare perché la cima del Costasole, comunque per altri versi piacevole, rimane immersa nel bosco e dunque avara di panorami. Dopo una breve sosta ed una foto ricordo del piccolo spiazzo sommitale si ritorna sui propri passi fino a riprendere il sentiero 563 che da Forca Travella si dirige in direzione del paese; il comodo tracciato si snoda nel bosco rimanendo sempre evidente fino ad incrociare il sentiero che sale da Cerreto Laziale per poi perdere quota e sbucare su un ampio spiazzo, capolinea della sterrata che attraversa per intero la Valle le Prata.